L’anima di Fiorella

"Cantare e dire la verità sono sinonimi"


Fiorella Mauri è una delle voci più interessanti, ricche e particolari del Vicentino. Ideatrice e motore di spettacoli che riprendono suoni tradizionali, storie locali e rapporti umani, ora cura un laboratorio di vocalità al Vicenza Time Café dove trasmette la sua esperienza nel prendersi cura della propria voce. Questa intervista cerca di conoscere meglio la sua esperienza.


Cos’ha la musica di particolare? Cosa ti permette fare il canto che non trovi in altri mezzi comunicativi?

Il canto mi mette in "relazione col mondo" e mi permette di essere quella che sono. Nel canto sono io tutta intera, fragilità e limiti compresi. Come dice la mia insegnante, "cantare e dire la verità sono sinonimi". In altre forme espressive, come la scrittura, mi sento costretta a seguire delle regole pianificate, mi sento meno libera. D’altra parte, il canto mi permette di essere immediata nell'intenzione, più spontanea e autentica. 

Ogni musicista usa lo strumento da basi comuni ma poi ci mette del suo nell'interpretazione. Quali credi che siano i vantaggi dello strumento Voce? C’è qualche particolarità del tuo modo di essere che usi nel tuo approccio al canto? 

La Voce reagisce a come stiamo e a cosa sentiamo. Come spiegarti? Per quanto studio o mi alleno ogni serata è un'incognita perché la Voce, io stessa, mi relaziono con quello che trovo. Cerco di raccontare qualcosa, di “portare qualcosa” di me e della mia storia ogni volta che canto. 

Sull'allenamento: ogni arte è una sperimentazione, e allora si va avanti senza riferimenti chiari, facendo errori ma anche giocando. Ma tu fai molto di più: sei una guida. Cosa vorresti trasmettere ai tuoi "allievi"? 

Guida è una parola che mi spaventa un po'. Guidare mette in gioco responsabilità.
"Trasmettere esperienza", mi vien da dire. E mi soffermerei sulla parola gioco. In molte lingue suonare e giocare hanno la stessa traduzione… Forse ai "miei allievi" vorrei passare il "giocare". La leggerezza, la libertà, le regole e le sorprese nel giocare insieme. Il piacere di portare le proprie competenze da adattare a chi si unisce a giocare con me. La curiosità del mescolare e "vedere cosa ne vien fuori", ma anche ascoltare, reinventare e trasformare assieme i propri desideri. 

Quali sono i generi musicali dove ti senti più comoda a giocare

Domanda interessante. Direi il folk, ma credo che tutto dipenda da a chi rivolgo il mio gioco. Ma sì, direi il folk. 

Molti progetti nascono dal caso, da una serie di stimoli molto intensi, ed altri invece sono pianificati con cura. Quali progetti stai pianificando? Quali dei tuoi progetti nati in modo "spontaneo" sono i tuoi preferiti? 

Ora passo molto del mio tempo al Vicenza Time Café. Durante la pandemia è nato dagli incontri nel VITC Anima Blue, lo spettacolo su Joni Mitchell e il suo album Blue. Vorrei poter costruire progetti così, dove la necessità di parlare di qualcosa di personale viene condiviso in uno scambio alla pari che invoglia a creare qualcosa di nuovo.

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