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Visualizzazione dei post da settembre, 2020

Il mestiere di barcaro

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  Ci sono dei mestieri che non esistono più: il barcaro, il cavalante, il calzolaio. Trovi delle persone che fanno questi lavori, ma la loro funzione sociale, economica, storica, è cambiata. Non sono più dei motori economici fondamentali, bensì una specie di folklore locale. Ciò si può vedere nella terraferma del Veneto, che storicamente si collegava attraverso i fiumi, veri e propri vasi circolatori di vitalità, lavoro, alimento e comunicazione. Adesso, invece, la circolazione si fa attraverso le arterie solide e grigie delle autostrade. Nel libro Se l’acqua ride ( Einaudi ) di Paolo Malaguti conosciamo ben presto Caronte, maestro barcaro che fa da guida a suo nipote e morè Ganbeto - e anche a noi lettori - per capire il suo mestiere e il suo modo di vivere: “Noialtri giriamo el mondo, siamo foresti dapartutto, l’unica nostra casa l’è la barca. Chiaro bocia?”. Ma il mondo è in continua trasformazione. Guardati intorno: quali mestieri non ci saranno più domani? Quali stelle scompari

Vi presento Giordi

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  La maggior parte dei libri che parlano di bambini e ragazzi asperger sono pensati per addetti ai lavori: psicologi, educatori e genitori, che cercano questi testi per capire l’approccio psicoeducativo più adeguato per lavorare e capire la persona autistica / asperger con una visione scientifica e professionale. Il libro di cui ci occupiamo oggi, invece, si propone come un aiuto e guida per permettere ai bambini e ragazzi di scoprire se stessi e riconoscere le loro particolarità. Ed è proprio quello il punto forte e speciale del libro Io mi chiamo Giordi , scritto ed illustrato da Alice Maurina e pubblicato dalla casa editrice Delmiglio : raccoglie le esperienze dell’autrice stessa affinché il lettore possa avere uno sguardo dalla prospettiva di chi è Asperger. Secondo il dott. Leonardo Zoccante, neuropsichiatra infantile dell’ospedale di Verona, “il libro fornisce chiavi di lettura interessanti, provenienti dal profondo dell’animo, per poter comprendere il Disturbo sulla base di esp

Sei come sei: C'era una volta Eva

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Quando leggo un libro di narrativa italiana, non so veramente cosa aspettarmi. Non conosco la tradizione letteraria italiana, non so ancora quali sono (e non sono) gli argomenti più visitati o quotati, e quali sono considerati rifritti e abusati. Non conosco gli autori che vanno di moda, non so cos’hanno pubblicato prima e cosa si pensa di loro, cosa si deve dire (per essere carini o per non esserlo). Ho conosciuto a Verona una piccola libreria indipendente e la libraia ogni tanto mi raccomanda dei volumi. Tra loro, c’era   Sei come sei , di  Melania Mazzucco  e pubblicato da  Einaudi . E l’ho amato. Il libro ci fa seguire Eva, una ragazza di 11 anni, che cerca di ricostruire una famiglia - persa dopo la morte di suo padre Christian. Ma l’altro genitore è Giose, un altro uomo, ex star del punk-rock e con un passato problematico: quando muore Christian, Giose perde la custodia di sua figlia per via di questo passato. Il romanzo viaggia su argomenti complessi e attuali: diritti civili, m

Invisibile

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Che le persone siano di dimensioni diverse è un'affermazione che non sorprende nessuno. Basta guardarsi intorno, i nostri parenti stretti, i nostri amici, le persone per strada, per notare che ci sono differenze di altezza. Ma è anche vero che molto di rado troviamo giganti o nani. Essere molto grande può significare un vantaggio in alcuni campi, come in alcuni sport quale il pallacanestro. Ma una persona eccezionalmente alta avrà molta difficoltà a muoversi, trovare vestiti e mobili adatti, e, cosa più importante, tenderà ad avere problemi cardiaci a causa dello sforzo extra che dovrà fare il cuore per funzionare, per far circolare il sangue. Avrà quindi bisogno di un supporto specialistico per avere una migliore qualità della vita. Qualcosa di simile succede con chi è più basso del normale. Questo è facile da notare quando si tratta di qualcosa di evidente come l’altezza. Ma come si fa a notare qual è la "dimensione" della nostra mente? È difficile da dire: è, in certo

Pesci piccoli e pesci grossi

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  “Te lo invento io un nome. È la mia specialità. Ne invento continuamente, per… lavoro.” “Sei un inventore di nomi?” “No, invento storie.” “Sei un bugiardo?” Tito Faraci  ha scritto un piccolo gioiello. Spigole , edito da  Feltrinelli , è un romanzo leggero, fresco, attuale e, soprattutto, divertente. Ettore, il personaggio centrale, fa lo sceneggiatore di fumetti (alcuni di loro tanto famosi) da una trentina d’anni, ma si trova in mezzo a una crisi creativa. E pensa di diventare un pescivendolo.  Il lavoro di pescivendolo sembra molto semplice: entra un cliente e ti chiede un pesce. Basta darglielo quel pesce - e basta. Ma i mestieri raramente sono come sembrano: vediamo soltanto le vetrine dei mestieri e non sappiamo veramente cosa significa fare un determinato lavoro finché non siamo nel mercato del pesce alle quattro del mattino per scegliere per primo dei bei esemplari freschi. In questo romanzo tutto succede in fretta e in modo sorprendente. Quando si finisce la lettura di un ca