Invisibile


Che le persone siano di dimensioni diverse è un'affermazione che non sorprende nessuno. Basta guardarsi intorno, i nostri parenti stretti, i nostri amici, le persone per strada, per notare che ci sono differenze di altezza. Ma è anche vero che molto di rado troviamo giganti o nani.

Essere molto grande può significare un vantaggio in alcuni campi, come in alcuni sport quale il pallacanestro. Ma una persona eccezionalmente alta avrà molta difficoltà a muoversi, trovare vestiti e mobili adatti, e, cosa più importante, tenderà ad avere problemi cardiaci a causa dello sforzo extra che dovrà fare il cuore per funzionare, per far circolare il sangue. Avrà quindi bisogno di un supporto specialistico per avere una migliore qualità della vita. Qualcosa di simile succede con chi è più basso del normale.

Questo è facile da notare quando si tratta di qualcosa di evidente come l’altezza. Ma come si fa a notare qual è la "dimensione" della nostra mente? È difficile da dire: è, in certo senso, invisibile. Il “campo interiore” formato da pensieri, comportamenti, identità, memoria e interazioni con l'esterno può subire alterazioni e dare origine, in linea di principio, a talenti eccezionali, a visioni della realtà complesse e diverse; ma in altri casi, nei casi più estremi, ad avere bisogno di un supporto specialistico per avere una migliore qualità della vita - o una vita in assoluto.

Si tende a pensare (erroneamente) che il cervello sia infinitamente malleabile e che i comportamenti vengano tutti (ap)presi dall'esterno: secondo questa visione, la famiglia e la scuola cercherebbero di renderci "normali", penalizzando comportamenti anomali. Pensare in modo diverso (grande o piccolo) è visto come un atto di ribellione contro un'imposizione: una lotta contro una società oppressiva, una negazione attiva a vivere in società. In questa visione c'è una stigmatizzazione di chi è diverso.

Questa concezione errata della flessibilità mentale ci porta a pensare che un disturbo, una alterazione mentale sia uno stigma, qualcosa di brutto, come se la persona diversa fosse responsabile della sua sofferenza o difficoltà, una sorta di emarginato che non è in grado di risolvere i propri problemi. Quindi, basterebbe che cambiasse il suo atteggiamento e magicamente tutti i suoi problemi scomparirebbero. Quante volte le persone diverse si sentono dire “Devi solo provare più volte e con più volontà, ricevere un'istruzione più dura, è soltanto una questione di disciplina…”!

La mente è invisibile per l’esteriore, ma è attiva ed è agente sulla vita delle persone. Questa azione viene ogni volta più riconosciuta da specialisti e persone coinvolte, e ogni sempre più libri cercano di mostrare e spiegare come queste differenze invisibili creino una visione e comprensione della realtà diversa, ricca, complessa e creativa. Ci troviamo, dunque, con libri di divulgazione scientifica come Eccentrico (Effequ) di Fabrizio Acanfora, che propone frammenti biografici, letture e approfondimenti che cercano di creare una consapevolezza nei lettori sulle particolarità di una vita asperger. Sulla stessa linea, ma con una proposta molto più visuale e una narrazione leggera, c’è La differenza invisibile (Edizioni LSWR), con sceneggiatura di Julie Dachez e disegni di Mademoiselle Caroline, tradotto in italiano da Chiara Mangione. Questo libro, pensato per rendere visibile le particolarità delle donne asperger, ha il vantaggio di poter essere accessibile anche da lettori più giovani che cercano di capire cosa succede nella propria vita.

La mente è invisibile per l’esteriore, ma sapere dell’esistenza di queste differenze di "campo interiore" può permettere un dialogo tra le persone diverse e assicurare una migliore qualità di vita per chi ha bisogno di un supporto vitale nel rispetto delle sue particolarità specifiche.

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