Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Recensione

Helgoland

Immagine
È inevitabile pensare alla materia da un inquadramento metafisico. L'idea stessa che l'Universo sia governato da leggi è una forte affermazione metafisica. È una buona ipotesi di lavoro ed è stata molto utile nello sviluppo della scienza per secoli. Ma possiamo davvero essere sicuri della sua assoluta veridicità? Siamo sicuri che queste leggi governino tutto, sempre, immutabili? E se l'Universo (o le sue regioni) fosse completamente arbitrario? E se ci fossero regioni in cui le leggi che conosciamo non si applicano? Alla fine del XIX secolo in molti credevano che gli elementi essenziali della fisica fossero già noti (rimanevano solo i dettagli da definire). In altre parole si conoscevano già i mattoni fondamentali della realtà, mancava solo un lavoro di levigatura e unificazione. Se si ha la visione della fisica classica non è molto problematico pensare al materialismo e, al contrario, all'idealismo. La fisica classica è molto vicina al determinismo e anche al monismo m...

La stanza bianca di Cecilia

Immagine
  "Natura morta e strada" - Xilografia di M.C. Escher “El color es una mancha/entre el blanco y el negro/que no son colores” -Carlos Franck- Anche il big bang forse era bianco. Ogni paginetta di Bianco è un “compito per casa” dove ci sono azioni, movimenti e gesti quotidiani, ci sono gli umori, gli aromi e gli amori che la nostra fretta non sa più cogliere. C'è la pagina bianca dove il respiro, i dubbi e l’attesa rendono più vivibile la pagina scritta. Questo è il momento della poiesis . Nella stanza bianca di Cecilia entra tutto ed entrano tutti, c'è quasi tutto e ci sono quasi tutti. Ci sono la cucina, la scuola e l’ospedale, c'è il pane, la nostalgia e l’odore dell’aglio, una radio, una finestra e il tempo, ci sono la burocrazia ed il cielo, c'è la memoria. Una viola, l’aroma del caffè e il dolore. Nella stanza bianca di Cecilia ci sono i come , i quando e i perché ; come per gli inuit, il bianco di Cecilia non è uno solo ed ogni bianco ha la sua ragione e...

C'è posta per te

Immagine
  Non esiste il modo giusto di scrivere un buon libro o un buon poema. Se fosse così avremmo tantissimi grandi libri e migliaia di grandi autori. Scrivere è un mestiere ingrato. Sembra facile, ma nella sua semplicità c’è un tranello: per ogni frase bella e luminosa e semplice ci sono ore di lavoro, lunghi periodi di solitudine e silenzio, scaffali di libri divorati e centinaia di pagine di bozze più o meno decenti, molti scarti e tante riscritture. A volte si ha l’impressione di camminare nel buio. Gli amici e i parenti, primi lettori degli autori dilettanti, aiutano, ma possono essere insufficienti e talvolta pure deleteri, perché possono elogiarti con le migliori intenzioni inducendoti a pensare di essere già ad alti livelli, mentre sei ancora acerbo. Avere un maestro può essere di gran aiuto, ma non sempre è stato possibile trovarne uno. Adesso, nel web, si possono trovare tantissimi corsi e guide, manuali e approcci, maestri bravi e altri non tanto; ma prima non era così. Un s...

Asteroidea

Immagine
  Il corpo degli asteroidei è ricoperto da una teca di origine mesodermica fatta di piastre ravvicinate l'una all'altra, ricoperta da un sottile strato di pelle. Gli asteroidei non hanno un cervello centralizzato ma un sistema nervoso complesso che corre lungo ogni braccio, in modo radiale, costituito da due reti: una sensoriale nell'epidermide e una motoria radiale. Non hanno la capacità di pianificare le loro azioni. Se un braccio rileva un odore attraente, diventa dominante e temporaneamente supera le altre braccia per iniziare il movimento verso la preda. Se un braccio si rompe, allontanandosi dal corpo centrale, genera a poco a poco un esemplare completo, sviluppa un nuovo corpo. In un certo senso, le biblioteche sono molto simili alle stelle marine. Anche se le lasci indietro, porti con te un loro braccio attaccato al tuo centro vitale che comincia a generare un nuovo corpo in funzione dei libri su cui inciampa e che presto incorpora nella sua nuova struttura. «Una bi...

La finestra aperta

Immagine
 Ho trovato questo piccolo libro, La veglia di Jole Calapso , pubblicato da Sellerio , e sono rimasta… scioccata. È un piccolo libro di racconti. Non sono storie “compiute” o complete in un senso tradizionale, ma si tratta di frammenti di realtà.  Sono storie di donne che mostrano aspetti diversi della vita, storie che sembrano un collage, come quando di sera si cammina per strada e si scorge una finestra aperta e luminosa, e si vede l’interno di una casa. Per pochi secondi c’è un piccolo miracolo, una collisione tra due universi, un varco dimensionale che si offre al flâneur . Una coppia in viaggio al di là del mediterraneo, una donna che non sa che sta per morire, le voci che non spariscono dalla mente, quattro amiche inseparabili, le prime esperienze di maternità, una città frammentata, un tempo di attesa. Sette storie che creano un riflesso della realtà simile a quello che crea uno specchio rotto.  Mentre lo leggevo mi sono resa conto di quanto mi manca imparare, non...

Una banda di idioti

Immagine
Il mondo è degli idioti. Sul serio. Questo libro non ne è la prova, bensì un ritratto, un riflesso come quello offerto dagli specchi dei luna park: distorto, ma che mostra una realtà scomoda. Una banda di idioti , di John Kennedy Toole (edito da Marcos y Marcos e tradotto da Luciana Bianciardi ) è un romanzo assurdo, complesso, acido, quasi dadaista, eccessivo e che crea reazioni intense nei lettori: o lo ami o lo detesti. Ignatius J. Reilly, l'antieroe di questo romanzo, è una di quelle persone che non passano inosservate: un gigante con obesità morbida, baffoni enormi, un berretto verde da cacciatore con paraorecchie che a malapena coprono le orecchie, occhiali gialli e blu, una valvola che crea disagi e un susseguirsi di rutti e flatulenze, amante della cultura classica, lettore appassionato dell’opera di Boezio e che ha un senso estetico - ovviamente - superiore alla media e che sa - ovviamente - cosa sia meglio per tutti e ciascuno. O, come ha detto mia figlia quando ho letto...

Nostalgia per gli scarti

Immagine
Quando andavo alle superiori, in Bolivia, avevo un amico chiamato Percy che viveva in un palazzo in costruzione. Lui abitava all'ultimo piano, in una specie di appartamento che aveva soltanto i muri esterni (con vetri e porte) ma non i muri interni. Lui aveva creato dei muri, delle stanze e degli spazi usando dei vecchi vinili. Aveva, tra l’altro, creato le stanze usando dei criteri di selezione per genere musicale. La cucina era la zona dei dischi country, il soggiorno tapezzato dal rock progressivo, il salotto custodito tra pareti di pop e folk. Il bagno riservato agli artisti che odiava. Aveva una passione immensa per la musica (infatti, adesso ha uno studio proprio); ma aveva anche una forte manìa per la conservazione degli scarti. A casa sua facevamo scoperte musicali inaspettate. I dischi li prendeva a peso dai depositi di rimanenze di uno studio locale, “Lauro & Cia.”, e non sapeva neanche lui cosa e chi c’era tra gli album ricevuti. Apriva i pacchi e si trovavano insie...

Bambini di ferro

Immagine
“La mente umana è come i buchi neri, si può osservare solo attraverso i suoi risultati” (Viola Di Grado) Quando sono arrivata in Italia avevo l’impressione di essere passata attraverso una porta dimensionale ed essere entrata nel futuro, nei mondi di fantascienza che popolano i libri che amo. Porte che si aprono da sole, supermercati senza cassieri, tutto a un bancomat di distanza, prenotazione online, il registro di residenza, strade con tanta gente vecchia e quasi nessun bambino: queste cose non esistono nel mio Paese. Sono così diverse dalla realtà boliviana che fin'ora mio marito non se l'è sentita di entrare in un supermercato a meno che non ci fosse una cassiera o una persona con la quale interagire. Tutto sembra lontano, robotico, sintetico. In un certo senso ho provato lo stesso con la lettura di “Bambini di ferro” , di Viola Di Grado ( La nave di Teseo ). È un libro strano, stranissimo. Pieno di vuoto, di silenzi e ripetizioni, con un ritmo lento e a volte monotono, c...

Scarpe scomode

Immagine
Ho provato più volte a scrivere una recensione sul libro Il treno dei bambini di Viola Ardone ( Einaudi ) e non trovo il modo di affrontarlo.  Ho trovato bellissima la storia stessa, l’umanità di chi decide di aprirsi verso chi ha bisogno. È ammirevole il lavoro fatto dall’Unione delle Donne Italiane e dal Partito Comunista, ed è qualcosa che l’autrice ci tiene a sottolineare. È meravigliosa la storia di queste persone che hanno dato il meglio di sé e delle loro vite per aiutare chi ne aveva bisogno, accogliere i piccoli del sud creando reti di solidarietà e generosità. È qualcosa che dev’essere riconosciuto e ricordato. La storia di Amerigo, il personaggio principale, è commovente e molto ricca di dettagli, come per esempio quando si parla di scarpe e dell’angoscia di chi ha usato sempre scarpe troppo lunghe, troppo strette, troppo usate, che poteva funzionare anche come una metafora della sua vita. Ma il libro come insieme non mi è piaciuto. Non mi ha convinto. Ecco perché: Il ...

Il mestiere di barcaro

Immagine
  Ci sono dei mestieri che non esistono più: il barcaro, il cavalante, il calzolaio. Trovi delle persone che fanno questi lavori, ma la loro funzione sociale, economica, storica, è cambiata. Non sono più dei motori economici fondamentali, bensì una specie di folklore locale. Ciò si può vedere nella terraferma del Veneto, che storicamente si collegava attraverso i fiumi, veri e propri vasi circolatori di vitalità, lavoro, alimento e comunicazione. Adesso, invece, la circolazione si fa attraverso le arterie solide e grigie delle autostrade. Nel libro Se l’acqua ride ( Einaudi ) di Paolo Malaguti conosciamo ben presto Caronte, maestro barcaro che fa da guida a suo nipote e morè Ganbeto - e anche a noi lettori - per capire il suo mestiere e il suo modo di vivere: “Noialtri giriamo el mondo, siamo foresti dapartutto, l’unica nostra casa l’è la barca. Chiaro bocia?”. Ma il mondo è in continua trasformazione. Guardati intorno: quali mestieri non ci saranno più domani? Quali stelle scom...

Vi presento Giordi

Immagine
  La maggior parte dei libri che parlano di bambini e ragazzi asperger sono pensati per addetti ai lavori: psicologi, educatori e genitori, che cercano questi testi per capire l’approccio psicoeducativo più adeguato per lavorare e capire la persona autistica / asperger con una visione scientifica e professionale. Il libro di cui ci occupiamo oggi, invece, si propone come un aiuto e guida per permettere ai bambini e ragazzi di scoprire se stessi e riconoscere le loro particolarità. Ed è proprio quello il punto forte e speciale del libro Io mi chiamo Giordi , scritto ed illustrato da Alice Maurina e pubblicato dalla casa editrice Delmiglio : raccoglie le esperienze dell’autrice stessa affinché il lettore possa avere uno sguardo dalla prospettiva di chi è Asperger. Secondo il dott. Leonardo Zoccante, neuropsichiatra infantile dell’ospedale di Verona, “il libro fornisce chiavi di lettura interessanti, provenienti dal profondo dell’animo, per poter comprendere il Disturbo sulla base di...

Sei come sei: C'era una volta Eva

Immagine
Quando leggo un libro di narrativa italiana, non so veramente cosa aspettarmi. Non conosco la tradizione letteraria italiana, non so ancora quali sono (e non sono) gli argomenti più visitati o quotati, e quali sono considerati rifritti e abusati. Non conosco gli autori che vanno di moda, non so cos’hanno pubblicato prima e cosa si pensa di loro, cosa si deve dire (per essere carini o per non esserlo). Ho conosciuto a Verona una piccola libreria indipendente e la libraia ogni tanto mi raccomanda dei volumi. Tra loro, c’era   Sei come sei , di  Melania Mazzucco  e pubblicato da  Einaudi . E l’ho amato. Il libro ci fa seguire Eva, una ragazza di 11 anni, che cerca di ricostruire una famiglia - persa dopo la morte di suo padre Christian. Ma l’altro genitore è Giose, un altro uomo, ex star del punk-rock e con un passato problematico: quando muore Christian, Giose perde la custodia di sua figlia per via di questo passato. Il romanzo viaggia su argomenti complessi e at...

Invisibile

Immagine
Che le persone siano di dimensioni diverse è un'affermazione che non sorprende nessuno. Basta guardarsi intorno, i nostri parenti stretti, i nostri amici, le persone per strada, per notare che ci sono differenze di altezza. Ma è anche vero che molto di rado troviamo giganti o nani. Essere molto grande può significare un vantaggio in alcuni campi, come in alcuni sport quale il pallacanestro. Ma una persona eccezionalmente alta avrà molta difficoltà a muoversi, trovare vestiti e mobili adatti, e, cosa più importante, tenderà ad avere problemi cardiaci a causa dello sforzo extra che dovrà fare il cuore per funzionare, per far circolare il sangue. Avrà quindi bisogno di un supporto specialistico per avere una migliore qualità della vita. Qualcosa di simile succede con chi è più basso del normale. Questo è facile da notare quando si tratta di qualcosa di evidente come l’altezza. Ma come si fa a notare qual è la "dimensione" della nostra mente? È difficile da dire: è, in certo ...

Pesci piccoli e pesci grossi

Immagine
  “Te lo invento io un nome. È la mia specialità. Ne invento continuamente, per… lavoro.” “Sei un inventore di nomi?” “No, invento storie.” “Sei un bugiardo?” Tito Faraci  ha scritto un piccolo gioiello. Spigole , edito da  Feltrinelli , è un romanzo leggero, fresco, attuale e, soprattutto, divertente. Ettore, il personaggio centrale, fa lo sceneggiatore di fumetti (alcuni di loro tanto famosi) da una trentina d’anni, ma si trova in mezzo a una crisi creativa. E pensa di diventare un pescivendolo.  Il lavoro di pescivendolo sembra molto semplice: entra un cliente e ti chiede un pesce. Basta darglielo quel pesce - e basta. Ma i mestieri raramente sono come sembrano: vediamo soltanto le vetrine dei mestieri e non sappiamo veramente cosa significa fare un determinato lavoro finché non siamo nel mercato del pesce alle quattro del mattino per scegliere per primo dei bei esemplari freschi. In questo romanzo tutto succede in fretta e in modo sorprendente. Quando si finisce ...

Il tempo che non c'è

Immagine
Diventare madre è come attraversare un portale dimensionale: è un fatto tanto grande che cambia completamente la vita di una donna senza ritorno. Ma se è difficile diventare madre, c’è qualcosa che può esserlo ancora di più: diventare madre di un bambino disabile. Valeria Parrella parte da questa idea per immergerci nei pensieri di una mamma che riceve, poco dopo la nascita del piccolo Arturo, le prime diagnosi di disabilità dovute a sofferenza fetale durante il parto, e poi vengono anche rilevati dei tratti autistici. Il libro (non la storia) inizia con la prima giornata di scuola alle elementari. Questo fatto, che dovrebbe essere un momento di gioia e speranza, per la voce narrante, la madre, non lo è: si tratta invece di un momento di angoscia e paura. Il libro Tempo di imparare ( Einaudi ), di Valeria Parrella , è ben scritto: si nota la bravura della scrittrice nella fluidità con cui si può leggere… ma  - lo confesso - mi sono sentita molto a disagio. Sono autistica. Ho rice...

I mille volti di Caino

Immagine
Quando ho deciso di lasciare Bolivia e venire in Italia, due anni fa, ho sentito che stavo facendo una specie di salto di fede: dovevo fidarmi del caso, della fortuna, e lasciare tutta una vita indietro. E ho pensato tanto alla moglie di Lot. È inevitabile: la storia della donna che, per guardare indietro, diventa una statua di sale, è un'immagine potente, una storia condivisa da tutti quelli che lasciano il proprio paese e rincominciano da zero.  È inevitabile, per me, cresciuta in una famiglia cattolica e credente, non fare un riferimento ogni tanto ai personaggi della Bibbia, in particolare quelli del Antico Testamento - anche se sono atea. I personaggi e storie bibbliche offrono infinite letture, interpretazioni  e schieramenti. Un esempio di questo è la storia di Caino. Primogenito del primo uomo, poche cose si raccontano nella Bibbia su di lui, eccetto che è diventato il primo assassino dell'umanità, uccidendo il fratello Abele.  Proprio per l'assenza di una storia,...

Sul contrario di uno

Immagine
Devo chiarire, prima di tutto: è molto ben scritto. L'autore ha, senza dubbio, mestiere . Ma che fatica finire questo libro! L'ho sentito pesante e noioso. Più che di racconti, questo sembra un libro di non-fiction personale: l'unico personaggio è l'autore stesso.  Ma è anche un libro programmatico: si aspetta dal lettore una visione di mondo specifica e relativamente limitata, simile a quella dell'autore, con una visione morale e politica specifica. Infatti, ci sono racconti e testi che suppongono che il lettore sia italiano, conosca la storia recente e sia d'accordo con la visione dell'autore sullo Stato, sulla politica, sulla gioventù. D'altro modo, le storie sembrano ... vuote. Manca qualcosa. A me piacciono i libri che non pretendono insegnare, dare una lezione sul bene e sul male. Preferisco quelli che lasciano al lettore avere una propria lettura personale, anche morale, anche se diversa da quella che vuole l'autore.  Insomma: questo libro non...

La gratitudine perduta

Immagine
È da parecchi giorni che voglio scrivere questo post e non ci riesco.  Ho letto poco fa il libro  L'Origine Perduta , della giornalista spagnola  Matilde Asensi , già nota per il bestseller  L'Ultimo Catone .  L'Origine Perduta (edito prima dalla Sonzogno  e poi dalla BUR ) segue la storia di Arnau, giovane imprenditore e hacker catalano che cerca la cura per una strana maledizione che ha colpito suo fratello Daniel, seguendo le tracce lasciate dagli Incas e dagli yatiris . Questa ricerca lo porta alla Bolivia, al sito archeologico del Tiwanaku e alla foresta e parco nazionale Madidi.   Mentre lo leggevo, mi sono venuti in mente tanti argomenti che sono lasciati inconclusi nel libro e che vale la pena di discutere: la questione del linguaggio, la fragilità delle tribù amazzoniche, soprattutto quelle che hanno deciso di isolarsi dal contatto con "l'uomo bianco", la questione sulle origini dell'uomo e la visione della scrittrice sulla scienza, in partico...

Eccentrico: un cambio di prospettiva

Immagine
Fabrizio Acanfora, nel suo saggio Eccentrico (effequ) espone con coraggiosa trasparenza il mondo invisibile dell'autismo Eccentrico (pubblicato da effequ ) è un saggio autobiografico di Fabrizio Acanfora , scrittore e musicista italiano, in cui l'autore racconta come cambia la sua vita (o la visione della sua vita) dopo aver ricevuto, a quasi quarant’anni, la diagnosi di autismo ad alto funzionamento. Fabrizio fa un magistrale lavoro, creando un significativo dialogo tra le caratteristiche dell'autismo descritte nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) e la sua storia personale, mostrando concretamente come operano queste caratteristiche nella vita reale e quale sia l’impatto che la diagnosi può avere per facilitare il percorso vitale delle persone con Asperger. L'autore non soltanto riesce ad argomentare con precisione ed efficacia le sue idee, mostrando forza nella narrazione, ma si espone con coraggiosa trasparenza, parlando delle su...

Trecce in affitto

Immagine
Questo è successo circa due anni fa. Avevamo appena visitato il  Palacio Portales  quando Katherine Pancol propose a Cristina e me di approfittare il poco che restava del giorno per visitare "la città di Cochabamba reale". Era arrivata quella stessa mattina e sarebbe rimasta solo una giornata in città. Di sera dovevamo presentare la sua trilogia, "Muchachas", quindi non potevamo perdere tempo. Abbiamo chiamato un taxi fino al terminal degli autobus per poi entrare a La Cancha. La vera Cochabamba è il suo mercato. Io e mia figlia abbiamo vissuto a lungo vicino al mercato, quindi conoscevo molte caseras , le donne che vendevano i loro prodotti. All'epoca non avevamo molti soldi, così nei fine settimana camminavamo per le strade di La Cancha come se fosse un parco di divertimenti. Ho portato Katherine lungo le stesse strade. Una casera in riposo. Foto di Cristina Canedo La Cancha è uno dei mercati di strada più grandi dell'America Latina dove si p...