La finestra aperta

 Ho trovato questo piccolo libro, La veglia di Jole Calapso, pubblicato da Sellerio, e sono rimasta… scioccata. È un piccolo libro di racconti. Non sono storie “compiute” o complete in un senso tradizionale, ma si tratta di frammenti di realtà. 

Sono storie di donne che mostrano aspetti diversi della vita, storie che sembrano un collage, come quando di sera si cammina per strada e si scorge una finestra aperta e luminosa, e si vede l’interno di una casa. Per pochi secondi c’è un piccolo miracolo, una collisione tra due universi, un varco dimensionale che si offre al flâneur.

Una coppia in viaggio al di là del mediterraneo, una donna che non sa che sta per morire, le voci che non spariscono dalla mente, quattro amiche inseparabili, le prime esperienze di maternità, una città frammentata, un tempo di attesa. Sette storie che creano un riflesso della realtà simile a quello che crea uno specchio rotto. 

Mentre lo leggevo mi sono resa conto di quanto mi manca imparare, non soltanto dell’“italiano livello C2”, ma soprattutto della storia piccola, quella storia locale e personale che non c’era nei libri che ho letto a scuola: sono i piccoli fatti lasciati fuori dalla Storia Universale che creano una specie di complicità nella comunità, una catena di sensi oltre le parole. 

Ecco. Questo libro ha fatto in me esattamente quello che fa con le storie di queste donne: ha lasciato una finestra aperta con la luce accesa. 

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