Una banda di idioti
Il mondo è degli idioti. Sul serio. Questo libro non ne è la prova, bensì un ritratto, un riflesso come quello offerto dagli specchi dei luna park: distorto, ma che mostra una realtà scomoda. Una banda di idioti , di John Kennedy Toole (edito da Marcos y Marcos e tradotto da Luciana Bianciardi ) è un romanzo assurdo, complesso, acido, quasi dadaista, eccessivo e che crea reazioni intense nei lettori: o lo ami o lo detesti. Ignatius J. Reilly, l'antieroe di questo romanzo, è una di quelle persone che non passano inosservate: un gigante con obesità morbida, baffoni enormi, un berretto verde da cacciatore con paraorecchie che a malapena coprono le orecchie, occhiali gialli e blu, una valvola che crea disagi e un susseguirsi di rutti e flatulenze, amante della cultura classica, lettore appassionato dell’opera di Boezio e che ha un senso estetico - ovviamente - superiore alla media e che sa - ovviamente - cosa sia meglio per tutti e ciascuno. O, come ha detto mia figlia quando ho letto...