Ripartenza

Ho spinto molto il mio cervello per cercare di imparare a scrivere in modo corretto l'italiano sia per il lavoro, sia per la scrittura creativa stessa. 
All'inizio, scrivevo tutto in spagnolo e poi cercavo di tradurre i testi, passandoli poi alle mie correttrici di bozze (sorella e nipoti). Poi, sono passata a provare la scrittura diretta in italiano tralasciando un po' la scrittura in spagnolo. Ma il risultato è stato che mi sono bloccata e per un po' non sono stata capace di scrivere in nessuna delle due lingue. 
Mi sentivo presa, rinchiusa in idee che non riuscivano a maturare per la mancanza di luce, di aria, di nutrimento. 
Non è la prima volta che mi blocco, e in questi casi ritorno alle origini, riparto dalle basi: mi sono iscritta in un corso di scrittura creativa [infatti, nei giorni scorsi ho pubblicato alcuni degli esercizi fatti nel corso. Non  sono testi straordinari, ma sono un fertilizzante] e ho ripreso la lettura di sillogi di poesia italiana contemporanea. 

Questa strategia sembra funzionare. 
Ancora mi sento imbottita in una camicia di forza, limitata per la mancanza di risorse e strumenti, ma sono riuscita a scrivere questo post in una sola seduta, senza ricorrere alla revisione dei famigliari. 
[Mi fa un po' di paura, ma è arrivato il momento di esplorare da sola questa terra sconosciuta]

Nei prossimi giorni inizierò una nuova serie di recensioni o commenti o qualcosa del genere. Non approfondirò molto in ogni testo, non si tratta di fare critica letteraria (non ne sono capace!), ma di allenamento. Si tratta di coltivare la mia mente, di fare mia questa lingua, di imbevermi della clorofilla di questi fogli.



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