22 giugno 2020

Faccio molta fatica a iniziare una attività. Ma faccio molta più fatica a sostenerla: a portarla avanti e finirla. Per molto tempo ho pensato che fossi pigra, incompetente, fallita, rotta.  

Ma poi ho scoperto qualcosa che ha cambiato questa percezione su me stessa: sono autistica. E quelli che pensavo erano fallimenti di carattere, sono in fondo in fondo conseguenze di errori di hardware. La configurazione del mio sistema nervoso ha delle pieghe e delle meraviglie. Vinco e perdo allo stesso tempo. 

Non sono capace di funzionare in modo normale. Devo, invece, scoprire come lavorare e produrre nel mio unico, particolare, modo di essere nel mondo. Ma quello ha significato cambiare la visione di me stessa: non sono un problema, ma ho un problema. 

Questo cambio di messa a fuoco di me stessa mi permette vedere le mie potenzialità con compassione ed equilibrio, senza false pretese e senza illudermi. E mi permette anche pensare a come fare il prossimo passo in questo viaggio. 



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